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Rimane il brevetto sull'orzo da birra e sulla birra

9 giugno 2021 / L'Ufficio europeo dei brevetti ha respinto ieri un ricorso contro un brevetto sull'orzo da birra detenuto da Carlsberg. Così facendo, il Technical Board of Appeal dell’ufficio europeo dei brevetti ha anche perso l’occasione di chiarire le questioni basilari riguardo la brevettabilità delle piante da selezione convenzionale. La coalizione No Patents on Seeds! teme notevoli conseguenze negative di tali brevetti, che vengono concessi anche su verdure, frutta e altre colture.

Insieme a 9'000 cofirmatarie e cofiramtari, le organizzazioni svizzere membri di No Patents on Seeds!, ProSpecieRara, Public Eye e Swissaid, hanno già protestato nel 2017 contro i brevetti della birra di Carlsberg. L'orzo brevettato non è stato prodotto utilizzando un processo di ingegneria genetica - ma per mezzo della mutagenesi casuale, un processo spesso utilizzato nella selezione convenzionale.

In questo processo, il materiale genetico dell'orzo viene trattato chimicamente in modo che si verifichino quante più mutazioni possibili. Queste vengono sistematicamente vagliate alla ricerca di variazioni genetiche che potrebbero essere utili. Carslberg ha già fatto domanda di brevetto per circa una dozzina di tali mutazioni, quattro brevetti sono stati finora concessi dall'Ufficio europeo dei brevetti, contro tre sono state presentate opposizioni.

Il problema è che queste mutazioni potrebbero anche verificarsi da sole e le altre selezionatrici e gli altri selezionatori non possono essere sicuri che le loro linee non contengano anche questi tratti brevettati. Se questo fosse il caso, i loro anni di sforzi sarebbero stati inutili, poiché Carlsberg ha un brevetto su di esse e potrebbe vietarne l'uso. Anche se non c'è effettivamente nessuna violazione di brevetto, lo sforzo legale per poterlo escludere con certezza è troppo alto per le piccole e medie imprese di selezione.

Mozione Maya Graf
Le incertezze legali, associate a tali domande di brevetto, sono un grande ostacolo in particolare per le piccole e medie imprese di selezione e mettono a rischio i progetti di selezione. Per ridurre queste incertezze giuridiche perlomeno in Svizzera, la consigliera di Stato Maya Graf ha presentato lo scorso giugno una mozione ampiamente sostenuta da agricoltori, allevatori, selezionatori e organizzazioni non governative. La mozione è rimasta in sospeso per mesi nella Commissione della Scienza, dell'Educazione e della Cultura.

No Patents on Seeds! esige linee guida chiare dai politici: sebbene le leggi europee sui brevetti vietino di rivendicare come "invenzioni" piante e animali selezionate e allevati in modo convenzionale, ci sono numerose scappatoie che devono essere chiuse. Per esempio, in futuro si dovrà fare una chiara distinzione tra le mutazioni casuali e le applicazioni dell'ingegneria genetica.

François Meienberg
Esperto di politica sementiera
Tel. +41 61 545 99 19