Il Piano d’azione mondiale e il Piano d’azione nazionale

Nel 1998 la Svizzera ha sviluppato sulla base del Piano d’azione mondiale di Lipzia un Piano d’azione nazionale per la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (PAN-RFGAA).

Con la ratifica nel 1994 della Convenzione sulla diversità biologica, la Svizzera si è impegnata a salvaguardare a lungo termine le sue risorse genetiche. Per lo sviluppo e l’attuazione del necessario Piano d’azione nazionale, sin dall’inizio ha puntato – contrariamente a tutti gli altri Paesi europei – su partner privati, tra i quali ProSpecieRara.
Questa ripartizione dei compiti unica del suo genere ha dato ottimi frutti. Da un bilancio stilato nel 2017 emergono dati rallegranti per quanto riguarda la diversità delle piante coltivate e degli animali da reddito in Svizzera. Da noi l’erosione della diversità è stata arrestata, ma in molti altri Paesi continua.

Il Piano d’azione mondiale: una pietra miliare decisiva
Nel 1996 si è tenuta a Lipzia, in Germania, la quarta Conferenza tecnica internazionale sulle risorse fitogenetiche. In vista dell’evento, in seno alla Commissione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO, dall’inglese Food and Agricolture Organization of the United Nations, ossia) sulle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (CGRFA, dall’inglese Commission on Genetic Resources for Food and Agriculture) sono state discusse misure volte alla conservazione e all’utilizzo sostenibile delle risorse genetiche (inclusi animali marini, foreste, animali da reddito, impollinatori ecc.). La Commissione ha redatto un rapporto sullo stato della diversità e ha elaborato il Piano d’azione mondiale, poi presentato alla Conferenza di Lipzia assieme a numerosi provvedimenti che i Paesi sono stati invitati a implementare per fermare la perdita di risorse fitogenetiche.

Piano d’azione nazionale con molte competenze dal privato
Assieme alla Commissione svizzera per la conservazione delle piante coltivate (CPC), tra i cui membri fondatori figurano ProSpecieRara, alcune altre ONG, selezionatori di sementi, scuole universitarie e istituti di ricerca, nel 1998 la Confederazione ha sviluppato sulla base del Piano d’azione mondiale di Lipzia il Piano d’azione nazionale per la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (PAN-RFGAA).

L’attuazione del PAN-RFGAA, per la quale erano stati stanziati 3,2 milioni di franchi l’anno, era stata affidata alla CPC. Fino al 2013 erano i membri della CPC, tutti specialisti affermati nel loro campo con molti anni di esperienza pratica, a definire ciò che era degno di essere conservato e come procedere. Nel 2014, queste attività sono state integrate in quelle dell’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG).

Anche l’attuazione dei progetti avveniva e avviene tuttora tramite i membri della Commissione, con il coinvolgimento al bisogno di istituti di ricerca agronomica e università. In questo modo, la Confederazione acquisisce spendendo poco moltissime competenze e instaura un filo diretto con salvasemi e custodi delle più disparate varietà. L’impegno della Confederazione aumenta inoltre considerevolmente agli occhi dell’opinione pubblica la valenza dell’operato degli attori privati che, come ProSpecieRara, si impegnavano già ben prima del 1998 per la conservazione della biodiversità.

Per gli animali non esiste una commissione analoga, ma anche in questo caso l’attività di conservazione vera e propria avviene in seno ai consorzi di tutela della razza e presso gli allevatori/le allevatrici privati/e, e non negli istituti di allevamento della Confederazione. ProSpecieRara funge in questo caso da anello di congiunzione tra i finanziatori pubblici e i consorzi, rispettivamente gli allevatori/le allevatrici. Quando si tratta di elaborare una strategia di allevamento, ProSpecieRara difende in seno ai gruppi di lavoro gli interessi delle razze rare affinché anch’esse vengano considerate a fianco di quelle allevate per le loro prestazioni. Dal 2017, il nostro Responsabile animali collabora dietro invito ufficiale al gruppo di lavoro della FAO sulla conservazione in situ. È l’unico rappresentante di un’ONG e anche lì apporta il punto di vista e le rivendicazioni delle organizzazioni senza scopo di lucro di tutela delle razze.