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Il Trattato FAO sui semi in crisi

Dall’11 al 16 novembre 2019 si è tenuta a Roma l’8. conferenza delle parti contraenti del Trattato FAO sui semi. ProSpecieRara ha partecipato ai lavori come osservatore, constatando la più grande crisi delle trattative dalla loro entrata in vigore 15 anni fa.

Il nostro collaboratore François Meienberg (dietro al centro) insieme ai/alle rappresentanti delle organizzazioni degli agricoltori e della società civile durante le trattative a Roma.

Il Trattato FAO sui semi (International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture) è il Trattato internazionale sulle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura, che, con i suoi 146 stati membri, è il più importante. È un accordo decisivo per il lavoro di ProSpecieRara, poiché l’Accordo semplificato di trasferimento dei materiali vegetali per uso diretto (ATM) regolamenta a livello mondiale l’accesso alle banche dei semi. Il Trattato ambisce a garantire l’accesso facilitato di selezionatori/trici e ricercatori/trici, ostacolare i brevetti su queste collezioni e promuovere la ripartizione dei benefici. 

In particolare non si è potuto ancora raggiungere l’obiettivo di prelevare una piccola parte dell’utile delle multinazionali sementiere, che traggono benefici dalle risorse genetiche vegetali, per sostenere il lavoro di salvaguardia e l’utilizzo sostenibile dell’agrobiodiversità.

Sei anni fa le parti contraenti hanno cercato di risolvere questo problema istituendo un gruppo di lavoro, a cui ha preso parte anche l’autore di questo articolo. La revisione aveva tre scopi:  

  • Una modifica dell’accordo di trasferimento dei materiali vegetali che permetta in futuro di prelevare una piccola parte dell’utile delle multinazionali sementiere, che traggono benefici dalle risorse genetiche vegetali, per sostenere il lavoro di salvaguardia in-situ e on-farm delle agricoltrici e agricoltori specialmente del Sud. 
  • Questi paesi, principalmente gli Stati africani, rivendicavano l’inserimento del Digital Sequence Information (DSI)1 nell’accordo. Per il motivo secondo cui nella selezione si lucra sempre di più grazie all’Informazione sulla Sequenza Genetica Digitale (DSI) e questo fatto deve essere considerato in un accordo adatto anche ad un futuro sempre più digitalizzato. 
  • Il sistema riguarda fino ad ora 64 specie di piante coltivate (tra le più importanti mancano soja, pomodori, arachidi). La principale richiesta dell’industria sementiera e degli Stati del Nord va nella direzione di inserire tutte le specie agricole nella revisione del sistema. Ciò si spiega con il fatto che tutte le specie escluse dall’ATM sottostanno al protocollo di Nagoya della Convenzione sulla biodiversità, che pone delle condizioni specifiche. 

Già durante i negoziati nel gruppo di lavoro è emerso chiaramente, che le posizioni Nord e Sud erano troppo divergenti. Il Nord e le multinazionali erano disponibili solo al versamento di 0.015% del fatturato, ovvero per un giro d’affari di 30 mia dell’industria sementiera, si tratta di 6 mio di Fr. all’anno, che in realtà con l’introduzione di alcune scappatoie si traducevano in 1-2 mio di Fr. devoluti alla salvaguardia. 

Gli attori «ricchi», ancora una volta, erano coesi nel rifiutare l’inserimento dell’Informazione sulla Sequenza Genetica Digitale (DSI) nel Trattato. Per contro il Sud e le associazioni contadine hanno portato avanti risolutamente la partecipazione ai benefici con il versamento di un minimo di 25 mio a favore di un apposito fondo e l’inserimento del DSI. Queste due prerogativa in contropartita all’allargamento del sistema a tutte le risorse genetiche vegetali hanno segnato il punto di partenza dei negoziati della Conferenza di Roma.

Diversi incontri informali si sono susseguiti già nel finesettimana precedente per preparare in piccoli gruppi un compromesso. Il carattere ufficioso si è mantenuto fino al mercoledì quando la presidenza USA ha formato un cosiddetto gruppo di contatto, il quale nel successivo venerdì non ha potuto comunque concludere niente. Il sabato, l’ultimo giorno utile, il direttivo ha estratto una soluzione dal cilindro magico, lasciando ai delegati due ore per studiarsela. L’incantesimo è durato poco però, infatti si è capito in fretta che anche l’ultimo tentativo era vano. Gli Stati del Sud non hanno accettato la proposta dello 0.02% del fatturato senza DIS. In reazione l’Unione Europea ha bloccato tutte le trattative sulla revisione del sistema per due anni.

Quali ripercussioni per ProSpecieRara?
Se oggi selezionatori/trici e coltivatori/trici voglio accedere alle varietà ProSpecieRara, sottoscrivono l’ATM, che garantirà anche in futuro un accesso veloce e semplice. Non ci sarà neppure nessun cambiamento per quel che concerne il riversamento di una piccola percentuale degli utili a favore della salvaguardia. Continuerà ad essere un rischio invece la possibilità di impiegare il DSI per brevettare la vita. Per tutti questi motivi non smetteremo di batterci per la revisione dell’ATM.

Per di più il Trattato FAO sui semi non è costituito solo da questo sistema multilaterale che regola l’accesso al patrimonio genetico, bensì in Roma è stata concordata una nuova procedura per sostenere a livello globale le attività di salvaguardia e uso sostenibile delle risorse genetiche vegetali. Strettamente legate sono anche le attività di garanzia dei diritti degli agricoltori e delle agricoltrici, al fine di rafforzare il loro ruolo nella conservazione ella diversità delle piante coltivate.

ProSpecieRara ha colto l’occasione della presenza di esperti/e e delegati/e da tutto il mondo per presentare in un evento collaterale i progetti di collaborazione europea Dynaversity e Let’s Liberate Diversity, suscitando l’ammirazione del pubblico.

1) La nozione di «Informazione sulla Sequenza Genetica Digitale» (DSI) è stata discussa durante i negoziati nell’ambito della Convenzione sulla diversità biologica infatti i progressi tecnologici nel campo dell’ingegneria genetica rendo possibile oggi diverse applicazione dove non è necessario un campione fisico per studiare il DNA e persino per modificare o creare nuovi organismi viventi. Ciò aumenta esponenzialmente la capacità di selezionare e realizzare profitti e impone una riflessione sull’accesso e la redistribuzione dei benefici permessi dalla DSI.

Autore: François Meienberg, responsabile del settore politica